Quando lavori la vigna di tuo padre
C’è un’eredità speciale che la nostra famiglia si tramanda: “fare il vino”.
Lo facevano nostro padre e nostro nonno, e lo vendevano in paese. Lo faceva ancor prima il nostro bis-nonno, che già alla fine dell’800 si recava al mercato a vendere gerle piene di grappoli di garganega appena vendemmiati.
Noi, la quarta generazione, Nicola, Silvia e Anna, siamo nati in questo mondo. Da bambini giocavamo a rincorrerci nei vigneti, a nasconderci dietro le botti in cantina.
Le stagioni della nostra infanzia sono state scandite da quelle naturali della vigna: i filari nudi d’inverno, l’esplosione del verde in primavera, il profumo del mosto che in settembre entrava nelle nostre camere. Abbiamo vissuto la gioia di ogni festa di fine vendemmia tra famigliari e amici che avevano condiviso un duro lavoro.
“Fare il vino” per noi c’è sempre stato, ne siamo sempre stati parte. Crescendo ce ne siamo innamorati e oggi, oltre ad essere la nostra passione e il nostro lavoro, è anche un’eredità di sentimenti e di storie.
Da più di un secolo la nostra famiglia è su questa strada, la nostra strada. Ogni giorno fidandoci della terra e dei vitigni che da secoli prima di noi la abitano. Credendo che assieme al nostro lavoro continueranno a darci i nostri migliori vini.Ogni giorno facendo i conti con il mondo che cambia, guardando sempre oltre le mode del momento, anche quando è difficile, anche quando è meno conveniente.
Non è possibile fare altrimenti quando cammini sulla terra di tuo padre, di tuo nonno, di tuo bisnonno.
Non è possibile fare altrimenti quando le tue mani lavorano le vigne che ha lavorato tuo padre, ricordando la sua passione, ricordando i suoi insegnamenti.
Abbiamo vigneti con più di 30 anni, 40 anni, 50 anni di storia; vigne che oggi ci danno i vini migliori, perché curate anno dopo anno con la bravura di vignaioli appassionati.
La nostra famiglia continua a mettere la sua vita in questo lavoro e sappiamo che, per quanto lontano ci conduca, la nostra strada ci riporta sempre a casa.
