bicchiere di Tai Rosso
23 Aprile 2019

La frutta nel bicchiere di Tai Rosso

Gustare i nostri tre tipi di Tai Rosso per scoprire somiglianze e differenze

A Vicenza parlare di Tai Rosso è come dire Sangiovese in Toscana. Questo vitigno autoctono dei Colli Berici – che ha una natura genetica come quella del Cannonau sardo, del Grenache francese e della Garnacha spagnola – ha trovato nel territorio vicentino una sua specifica identità.

Noi produciamo Tai Rosso praticamente da sempre, nella versione più leggera, dal colore quasi rosato e in una versione con un affinamento in cemento ed acciaio. Dal 2004 poi, abbiamo iniziato a produrlo anche come Riserva, dopo un affinamento di almeno un anno in barrique di rovere francese.

Indubbiamente il Tai Rosso è riconoscibile per la sua pienezza, dai sentori di frutta rossa e di spezie. Sentori che si presentano in modo differente nelle nostre tre versioni di questo vino.

In quella più leggera (Tai Rosso linea “Classici”) dal colore leggero e simile ad un rosato, la ciliegia e la fragola sono predominanti con un naso dolce e ruffiano che trae in inganno: una dolcezza del profumo che contrasta elegantemente con la grande freschezza che si sente al primo sorso.

Montemitorio, che ha un colore rosso rubino, dopo un affinamento in acciaio e cemento mostra meravigliosi sentori di frutta rossa che richiamano in freschezza la ciliegia e la fragola della versione più leggera ma che si arricchiscono di sentori di ribes nero, mora, prugna e lampone.

Ma qual è la differenza tra la frutta che sentiamo nel nostro Tai Rosso della linea dei “Classici” e quella del Montemitorio? Difficile descrivere a parole ciò che si sente in un bicchiere ma immaginate questo: nel primo ricorda una frutta ancora “fresca”, una frutta non completamente matura che manifesta contemporaneamente la dolcezza e quel profumo ancora “asprigno” della polpa. Nel Montemitorio immaginate invece una frutta matura, succosa e dolce. Un bilanciamento nei sentori della dolcezza e della freschezza (qui intesa come acidità) intrinseca di questi frutti.
Inoltre nel Montemitorio le spezie iniziano a farsi sentire e a completare il corredo aromatico: pepe bianco e alcune erbe quali il timo e la menta che dona una leggera nota balsamica.

Si arriva poi all’evoluzione massima del Tai Rosso nel nostro Colpizzarda. Un vino pieno, ricco di inebrianti sentori fruttati che virano verso la frutta nera, come ad esempio le amarene. Anche qui ricorriamo all’immaginazione per comprendere l’evoluzione degli aromi: in questo caso immaginate una frutta sovramatura, dal colore intenso con sfumature violacee, un succo dolcissimo che ricorda quasi la confettura.
E le spezie? Beh, qui la speziatura inizia a farla da padrone mostrandosi ricca e complessa: una leggera nota di vaniglia, tabacco, cannella e pepe nero.

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