5 Aprile 2018

Il vino stimola il cervello più della matematica

Oggi parliamo di vino e matematica. Sapevate che il vino è più efficace della matematica per  stimolare il nostro cervello?

A sostenerlo è il neuroscienziato dell’Università di Yale Gordon Shepherd, che nel suo libro “Neuroenology: How the Brain Creates the Taste of Wine considera la degustazione di vino una pratica più complessa e stimolante di un problema di matematica. Il perché è presto spiegato.

Il dottor Shepherd afferma che degustare un calice di vino mette in azione molte più parti del nostro cervello rispetto al momento in cui cerchiamo ad esempio di risolvere un’equazione matematica.

Se pensiamo a quando apriamo una bottiglia e versiamo un calice di vino, non possiamo che dar ragione al dottor Shepherd in quanto in quei pochi istanti “bombardiamo” il nostro cervello e lo attiviamo coinvolgendolo a 360°:

  • la vista: guardiamo una bottiglia e già pensiamo al vino che andremo a versare. Quando il vino è nel calice, il suo colore ci colpisce per le tonalità e l’intensità.
  • l’olfatto: la prima azione che ci viene spontanea è annusare il vino. Cercare di riconoscere le fragranze floreali, di frutti o spezie, ci aiuta a creare un “giudizio” sul vino che stiamo per degustare.
  • il gusto: basta un sorso di vino e le nostre papille gustative sono pronte per riconoscere le sensazioni tattili, la dolcezza o la tannicità di un vino.

Ma non è finita qui: degustare un vino significa anche vivere emozioni e riportare a galla ricordi. Il dottor Shepherd afferma anche che l’esercizio continuo di degustazione di vini possa portare ad un miglioramento dell’agilità mentale.

Noi siamo pienamente d’accordo con il dottor Shepherd nel sostenere che il vino crea emozioni: stappare una bottiglia, condividerla con gli amici o la famiglia in un momento di convivialità è un tesoro da coltivare e, a quanto pare, fa bene non solo al cuore ma anche al nostro cervello.

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