29 Giugno 2018

Back to the past: la barca di San Pietro

Quando eravamo piccoli il nostro papà Luigino, la sera del 28 giugno ci chiamava in cucina per fare “la barca di San Pietro”. Per noi era una magia, non capivamo cosa fosse e non capivamo come lui riuscisse a fare una cosa tanto strana e allo stesso tempo così meravigliosa.

Oggi, dopo tanti anni, manteniamo viva la tradizione che nostro padre, e ancor prima di lui il nostro nonno e bisnonno, ci ha tramandato.

Non conoscete questa tradizione? Ve la raccontiamo….Per la festività dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno) si era soliti riempire un contenitore di acqua e immergervi un albume di uovo (fresco di giornata). Il contenitore doveva essere lasciato per tutta la notte tra il 28 e il 29 giugno all’aperto, su un prato, o su un davanzale, così che durante la notte l’albume potesse assorbire la rugiada. Il giorno seguente l’albume aveva le sembianze delle vele di una nave, prodotte proprio dal soffio di San Pietro. Tradizione vuole che questa trasformazione avvenga solo ed esclusivamente in questa magica notte e, a seconda di come apparivano le vele si poteva capire se il raccolto sarebbe stato abbondante o meno. I contadini capivano dalla forma delle vele anche le condizioni meteo: vele aperte significavano bel tempo e caldo, vele chiuse l’arrivo della pioggia.

Ieri sera abbiamo voluto ricreare ancora una volta quello che facevamo con nostro padre e questa mattina abbiamo trovato questa sorpresa:

Non sappiamo se questa tradizione sia vera, non sappiamo cosa ci aspetterà nella prossima vendemmia, ma ciò che sappiamo è che rifare ciò che facevamo con nostro padre e il nostro nonno ci riempie di gioia.

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